mercoledì 26 febbraio 2014

NEL FRATTEMPO

tu ci hai creduto. e ti ha illuso. same old story, eggià.
per tre giorni. tre lunghi giorni. ti ha illuso per tre giorni. ed è incredibile che alla tua età tu ci caschi ancora. già. eppure è così. ci hai creduto, sì.
ci hai creduto ai cieli azzurri e alla luce tersa, ci hai creduto al sole e ai fiori nei vasi, al patapìm e al patapàm.
ma nulla è per sempre, già, nulla. e neppure le illusioni. e infatti eccoti qui, con ‘sti cieli grigi e bassi, e la pioggia che batte diagonale contro il vetro.
e non è inverno, questo, no, e se mai lo è stato quest’anno ora di certo non lo è più. ma altrettanto di certo non è ancora primavera.


ma tu sai fingere benissimo. che ci vuole? tu, fingi. vuoi pensare primavera, e così è.
fingi aspettando un disco che sta per uscire. nel frattempo, ne ascolti ossessivamente un altro uscito da poco. sapendo che entrambi saranno la colonna sonora della tua primavera duezerounoquattro.
fingi aspettando i concerti di cui compri i biglietti. nel frattempo, segni a penna sul calendario ciascuno di essi. e leggendo “marzo” e leggendo “aprile” senti l’aria che profuma in modo diverso.
fingi cliccando su “prenota”, e su “vai a pagamento”. nel frattempo, ora è fatta. è fatta, e sarà. sarà primavera sotto altri cieli, e davanti altri scenari. e ti chiedi che odore avrà la primavera, lì.


che nel frattempo, quando pensi primavera, tu, così è.

sabato 22 febbraio 2014

SPRINGING SPRING

ehi, kovalski, hai visto la novità?... che anche per quest'anno, a quanto pare, l'inverno ce lo siamo lasciati alle spalle, eh...


sabato 15 febbraio 2014

domenica 2 febbraio 2014

LA CRONOLOGIA DELL'INNAMORAMENTO

all'inizio erano gli anni ottanta. erano gli anni adolescenti e studenti, gli anni dorati, erano gli anni amplificati. e lei era l'amore adolescente e dorato, l'amore inseguito, atteso, e poi ottenuto, l'amore amplificato, quello che per sempre noi e che non finiremo mai. e infatti poi finiscono gli anni ottanta e più o meno lì intorno finite anche voi. ed è così che gli anni ottanta hanno avuto il tuo primo innamorarsi.

dopo gli ottanta arrivano i novanta. decennio doppio e sdoppiato, i novanta; metà sui libri e metà finalmente nel mondo. "fuori, fuori dalle aule" ti dicevi, "via da qui, finalmente, via, nel mondo". e si lavora e si guadagna, finalmente. il decennio spezzato in due, universitario prima e nomade poi.  e per un decennio doppio si sdoppia anche l'amore, e i novanta diventano il decennio dei due mezzi amori. e così anche nei novanta c'è stato un amore intero, in fondo, no?

gli anni zero sono gli anni difficili, quelli che allora e ancora oggi non sai bene come, ma ce la fai. sono l'amore quello adulto, gli anni zero, sono l'amore quello vero (minchia la rima, e minchia il poeta!). gli anni zero sono chilometri e viaggi e distanze. il tuo karma adulto. e nei chilometri e nei viaggi e nelle distanze gli anni zero sono l'amore trovato in un altro continente, vissuto dapprima tra nord e centro italia, e convissuto, poi. e come ogni decennio, anche gli anni zero finiscono. e come il decennio finisce anche l'amore adulto, l'amore vero. e come in ogni tuo decennio anche il decennio zero ha avuto il suo innamorarsi.

ed eccoti qui, kovalski. eccoti qui, e ora. eccoti negli anni dieci. che ora sono quasi a metà, 'sti cazzo di anni dieci, già già. e che dici, kovalski, non è che a 'sto punto, annetto più, annetto meno, c'è da aspettarti una qualche novità?